Ricorre quest’anno 2019, il 730° Anniversario della Battaglia di Campaldino, avvenimento che la nostra Associazione ricorda con l’annuale Commemorazione dei caduti dello scontro che vide contrapporsi l’Esercito aretino e quello fiorentino avvenuto nella piana sovrastata dal Castello dei Conti Guidi di Poppi, l’11 Giugno 1289. La Signa Arretii in questo particolare anniversario proporrà, a corollario della consueta Commemorazione, una serie di iniziative che copriranno tutto l’arco di quest’anno, inerenti la battaglia ed argomenti connessi. Sono in via di definizione incontri di approfondimento, conferenze, mostre, mentre è già conclusa la ricerca sul Cantone di Arezzo in Firenze di prossima divulgazione. Sono inoltre allo studio gli ultimi particolari prima di dare il via al Gruppo storico che indosserà abbigliamento militare riferito all’epoca della battaglia realizzato dopo un attento esame delle fonti documentarie, Gruppo che sottolineerà l’aspetto storico dei momenti legati alla Commemorazione, dalla Cerimonia alla Stele di Campaldino, alla presenza nella Cattedrale di Arezzo presso la tomba del Vescovo Ubertini, alla Messa di Suffragio nella Pieve di S. Maria. Daremo notizia sui media e sul sito delle varie iniziative e della loro attuazione, al fine di divulgarne nel miglior modo possibile date ed orari. L’Associazione SIGNA ARRETII si fregia con orgoglio della definizione di Rappresentativa Comunale di Arezzo, onorandosi di proporsi come custode della grande tradizione culturale della nostra Città, con grande senso di appartenenza e rispetto per la sua storia millenaria.
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Enrico Gasperini
Ogni anno è un onore partecipare alle commemorazioni per questa data storicamente così importante per la nostra città e per la storia, non solo locale, successiva. E, giusto per non dimenticare, è il ricordo di una sanguinosa battaglia: c’è sempre bisogno di ricordare che ogni guerra lascia sul campo dolore e distruzione. Proprio per questo è fondamentale che questa giornata sia vissuta da entrambe le città coinvolte, Firenze e Arezzo, in un autentico gesto di pace.
Enrico
Antonio Casi
In riferimento a quanto sopra scritto da Enrico: “il gesto di pace” non sarà mai “autentico”.Il ricordo della battaglia è talmente è e continuerà ad essere per noi aretini rabbioso. Proprio così. Sia pure a distanza di quasi un millennio l’accerchiamento vile da parte dei fiorentini (già avvantaggiati da posizione e riposo) mi fa parecchio incazzare. La sconfitta e la perdita di Guglielmino hanno stroncato il sogno aretino di dominio e potenza in terra d’Arezzo.
Dovremmo invece chiedere scusa a Urbino per avegli fatto ammazzare i loro più forti cavalieri, gli stessi che un anno prima avevano trionfato a Pieve al Toppo.
L’11 Giugno anche una stretta di mano con un fiorentino non sarà mai “autentica”.
…………… e capisco che quanto sopra possa sembrare uno scherzo……. non lo è.