Tedaldo Visconti nasce nel 1210 a Piacenza da una famiglia di nobili origini. Sebbene non ci siano notizie del tutto chiare sui primi anni della sua vita è plausibile che nella sua città natale abbia intrapreso gli studi ecclesiastici fino a diventare Diacono. E’ certo però che all’età di 26 anni consce il concittadino Cardinale Giacomo Pecorara che lo prende al suo servizio e lo porta con sé in Francia dove il Cardinale ricopre il ruolo di Legato pontificio. E’ grazie all’intervento dello stesso Giacomo Pecorara che Tedaldo Visconti diventa Canonico di Lione e poi Arcidiacono della Diocesi di Liegi.
Nel 1244 muore il Cardinale Giacomo Pecorara e Teodaldo si trasferisce nella città dove è canonico, Lione. Qui si mette al servizio del Vescovo Filippo di Savoia e lo affianca nell’organizzazione del Concilio ecumenico fortemente voluto nella città francese da Papa Innocenzo IV.
Nel 1248 si sposta a Parigi dove entra in contatto con grandissimi uomini di chiesa ed intellettuali del suo tempo, quali Bonaventura da Bagno Regio e Tommaso d’Aquino.
Nel 1252 prende residenza a Liegi dove è Arcidiacono. Il suo soggiorno dura diversi anni, ed è caratterizzato anche da un episodio tragico. Il Vescovo è in quegli anni Enrico di Gheldria, uomo dissoluto e violento, capace di atti criminali ed affatto degni della carica episcopale. Un giorno del 1266 viene assalito da un uomo che vuole vendicare lo stupro da lui compiuto ai danni della propria figlia. Il Visconti si interpone fra i due salvando la vita al Vescovo, ma una volta al sicuro lo accusa di fare una vita immorale e per questo lo ammonisce. Per tutta risposta Enrico di Gheldria lo assale procurandogli una ernia all’inguine che lo infastidirà per tutta la vita.
Il 29 Novembre del 1268 muore Papa Clemente IV. I cardinali riuniti a Viterbo, dopo quasi 3 anni non riescono ad accordarsi sul nome del nuovo pontefice perché la dinastia francese d’Angiò e quella tedesca di Svevia, interessate al controllo dell’Italia, pongono rispettivi veti sui cardinali preferiti della controparte. Nasce spontanea una iniziativa popolare che vede i cardinali chiusi a chiave (clausi cum clave) e senza viveri nel palazzo papale, senza addirittura il tetto sopra le loro teste. E’ proprio dopo questo episodio che la riunione dei cardinali per eleggere il papa viene chiamata “Conclave”. A risolvere la situazione di stallo creatasi è l’1 settembre 1271 il teologo francescano Bonaventura da Bagnoregio che propone di eleggere una persona che non sia cardinale e fa il nome di quel Tedaldo Visconti che aveva conosciuto ed apprezzato nel soggiorno parigino. La proposta viene accolta, l’Arcidiacono di Liegi è il nuovo Papa.
La clamorosa notizia raggiunge Tedaldo Visconti a San Giovanni d’Acri dove era impegnato in qualità di cappellano nella IX Crociata al fianco di Edoardo I d’Inghilterra.
Il neoeletto Papa si reca a Gerusalemme per raccogliersi in preghiera nei luoghi santi. Qui è raggiunto da Marco Polo, che aveva conosciuto mesi prima in Francia, ed approfitta per affidargli una lettera da consegnare al Gran Khan dove chiede di mandare dei suoi emissari a Roma.
Tedaldo Visconti, ancora solo Arcidiacono si reca a Viterbo nel febbraio del 1272, dove viene prima ordinato Sacerdote, poi consacrato Vescovo. Il 27 marzo dello stesso anno viene finalmente incoronato a Roma Pontefice, con il nome di Gregorio X.
Il Papa non perde tempo e solo quattro giorni dopo il suo insediamento annuncia un nuovo Concilio Ecumenico che si terrà nuovamente a Lione dal 7 maggio del 1274 e che avrà l’intento di risolvere i problemi della Terra Santa, di riunire le Chiese di Roma e Bisanzio, e riformare i costumi del clero.
Il Secondo Concilio di Lione è uno dei più partecipati della storia della Chiesa. Per la Terra Santa viene di fatto stipulato un accordo di massima fra i sovrani per l’organizzazione di una nuova Crociata. Viene decisa l’unione fra la Chiesa Ortodossa e quella di Roma. Viene presentata la Costituzione Apostolica Ubi Periculum, un atto promulgato direttamente dal pontefice dove vengono fissate le nuove regole per l’elezione del Papa e vengono approvati vari decreti di riforma dei costumi del clero.
Di tutte le decisioni conciliari furono veramente attuate solo le disposizioni contenute nella Ubi Periculum.
Il Papa ammalato, di ritorno in Italia, trova ospitalità ad Arezzo dove viene accolto dal Vescovo Guglielmino degli Ubertini, conosciuto proprio in occasione del Concilio di Lione. Muore nella città aretina il 10 gennaio 1276 dopo aver lasciato in regalo un’ingente somma di denaro per la costruzione della Cattedrale che oggi ne ospita i resti mortali.
Venti giorni dopo il decesso di Gregorio X ad Arezzo si riunì il primo conclave con le regole definite nella Ubi Periculum, regole ancora vigenti. Fu eletto Pierre de Tarentaise con il nome di Innocenzo V.
Dopo la sua morte nacque uno spontaneo culto popolare nelle città di Liegi, Lione, Piacenza ed Arezzo. Fu beatificato da Clemente XI nel 1713.
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