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La Battaglia di Campaldino

Lo scontro tra due mondi: L’antica Aristocrazia contro la nascente Borghesia

La battaglia di Campaldino si combatté l’11 giugno 1289 fra i Guelfi, prevalentemente fiorentini, e Ghibellini, prevalentemente aretini. La battaglia si svolse in una sola giornata, l’11 giugno; ad essa parteciparono anche milizie di altre parti d’Italia. La vittoria dei guelfi, dovuta soprattutto al ruolo di Corso Donati, comportò la progressiva egemonia di Firenze sulla Toscana.

La battaglia di Campaldino fu una tappa della lunga vicenda tra Guelfi e Ghibellini; uno scontro tra due fazioni, tra gruppi di città, tra famiglie rivali. Ma fu soprattutto lo scontro tra due mondi ormai distanti: da un lato la borghesia in ascesa di Firenze; dall’altro l’antica aristocrazia toscana, ancora strettamente legata al mondo e ai valori cortesi.

Vincendo, i fiorentini conquistarono l’egemonia all’interno della regione. I Ghibellini toscani si ridussero a una sparuta minoranza, incapace di contrastare efficacemente il dominio guelfo: la loro sconfitta fu anche il segno della crisi della società cortese e cavalleresca.

Le cause della battaglia

La crisi dell’egemonia angioina causata dalla rivolta del Vespro (1282) e dalla morte di Carlo d’Angiò (1285), riportò i ghibellini alla ribalta. Arezzo divenne il fulcro del ghibellinismo toscano e accolse tutti coloro che simpatizzavano per la causa, provenienti dalla Toscana, dalla Romagna e dal ducato di Spoleto. Una volta riuniti tutti in città fu stabilito di dare il via alla guerra (1288), che l’anno seguente sarebbe culminata nella battaglia di Campaldino.

Le conseguenze

Della Battaglia di Campaldino viene sempre raccontato l’antefatto, e soprattutto viene fatta una dettagliata cronaca dello scontro, descrivendo le varie strategie delle due fazioni. Quelle che spesso vengono tralasciate sono le conseguenze della sconfitta degli aretini. Uno dei motivi di questa “disattenzione” nasconde l’erronea considerazione che le conseguenze furono nefaste per Arezzo e che il suo assoggettamento partì all’indomani della sconfitta

Gli Eserciti

Armamenti e reparti degli eserciti medievali

Le fanterie dei Comuni medievali sono spesso rappresentate come masse disorganizzate di zoticoni armati di forcone. Altre volte invece vengono raffigurate come un’insieme di disciplinati uomini in uniforme che si muovono all’unisono. Nessuna di queste immagini però corrisponde alla realtà.Leggi Tutto

Come è che si andava alla guerra? Cominciamo col dire che si andava con abiti civili, cioè quelli che si indossavano tutti i giorni. Niente divise sgargianti prodotte in serie, questo è infatti uno di quei trucchi cinematografici che aiutano il pubblico a distinguere chi è il “buono” e chi è il “cattivo” di turno.Leggi Tutto

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La Fasi della Battaglia

01

L’inizio della battaglia

02

L’assalto degli aretini

03

La difesa dei fiorentini

04

La riserva fiorentina

05

La rotta degli aretini

L’esito della Battaglia non fu certo fino allo fine dello scontro. I fiorentini disponevano di un esercito più numeroso composto da 10.000 fanti e quasi 1.600 cavalieri. L’esercito aretino disponeva di soli 800 cavalieri e di circa 8.000 fanti ma poteva vantare una maggiore esperienza della propria cavalleria rispetto a quella del esercito rivale.

I due eserciti si schierarono in modo ordinato nella pianura ai piedi di Poppi, chiamata Campaldino, Sabato 11 Giugno. Poco dopo sarebbe iniziata la battaglia

 

L'avanzata dei Cavalieri Aretini
L'avanzata
Lo sfondamento Aretino
Lo sfondamento Aretino
Lo Sfondamento Aretino
Lo sfondamento Aretino a Campaldino
L'intervento di Corso Donati
L'intervento di Corso Donati

Gli Eroi della Battaglia

I PROTAGONISTI

Il Cantone di Arezzo: storia di un’indagine

Chi transiti lungo via Ripoli a Firenze può notare, all’incrocio con via Accolti, un modesto angolo di terreno delimitato da un recinto: si tratta del Cantone di Arezzo. Al suo interno svetta una colonna in granito, eretta nel 1921 contestualmente a numerose iniziative che le autorità fiorentine e altre istituzioni promossero a Firenze e in numerose località toscane e dell’intera penisola in occasione delle celebrazioni per il Secentenario della morte di Dante Alighieri

La battaglia di Campaldino nelle cronache

All’epoca della battaglia le città di Arezzo e Firenze sono tra le più importanti e potenti di Toscana. Questo giustifica l’attenzione rivolta dalle cronache di quel tempo. Ma dal momento che “la storia è dei vincitori” le due testimonianze storiografiche più autorevoli giunte fino a noi sono di parte fiorentina.

Video interviste

APPROFONDIMENTI

Le Paci tra guelfi e ghibellini spiegate da un professore d’eccezione.
In vista della mostra sulla pace o lo storico più famoso d’Italia Alessandro Barbero, ha rilasciato un’intervista al nostro socio Samuele Oroni spiegandoci la difficile situazione tra guelfi e ghibellini nell’Italia medievale..

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Un approfondimento storico culturale sulla Battaglia di Campaldino con il Prof. Federico Canaccini docente di Paleografia e Filosofia Medievale all’Università Pontificia Salesiana. Principale esperto di Storia Comunale toscana e del conflitto tra Guelfi e Ghibellini.

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Alcune domande a Daniele Baldi sul significato della commemorazione ai caduti di Campaldino per l’associazione SIGNA ARRETII

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Le iniziative dell'associazione Signa Arretii

Gli eventi dedicati a Campaldino